Un altro aspetto da
valutare, in ambito di risparmio energetico, riguarda l’emissione di CO2
derivante dai consumi elettrici. Ogni kWh che viene generato e consumato
produce delle emissioni di Co2 nell’atmosfera: la quantità di queste emissioni
dipende dal mix delle fonti energetiche utilizzate per produrre energia in un
dato luogo.
In Italia si stimano
emissioni di CO2 pari a 531 g per ogni kWh prodotto.
Una lampadina a
incandescenza da 30W, accesa per 4 ore al giorno, consuma circa 43,2 kWh
all’anno. Oltre al costo in termini monetari è necessario determinare l’impatto
ambientale derivante dai consumi della lampadina: considerando una media di 531
g di emissioni di CO2 per ogni kWh prodotto e consumato, si avranno emissioni
di CO2 annue per un totale di 23 kg.
Una lampadina a LED da 5W,
in sostituzione della tradizionale 30W a incandescenza, accesa per 4 ore al
giorno, consuma in un anno circa 7,2 kWh. Le emissioni di CO2 generate per il
funzionamento della lampadina ammontano a poco meno di 4 kg.
L’utilizzo di una lampadina
LED in sostituzione di quella a incandescenza produce un risparmio energetico
misurabile sia in termini monetari (minore spesa per la bolletta) sia in
termini ambientali (minori emissioni di CO2).
Oltre alle minori emissioni
di CO2 è inoltre doveroso tenere conto del fatto che una lampadina a LED non
contiene nessun materiale tossico e pericolo per l’uomo e l’ambiente, quali ad
esempio piombo e mercurio. I prodotti LED infatti rispettano la direttiva RoHS
(Normativa comunitaria 2002/95/CE), la quale impone restrizioni sull’uso di
determinate sostanze tossiche e pericolose nella costruzione di dispositivi e
apparecchiature elettriche ed elettroniche.
I prodotti LED risultano
quindi eco – compatibili e sono più facilmente riciclabili.
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